Intervista all’Avvocato Paola Tuillier di Diritti del Paziente pubblicata sul settimanale “Starbene” gruppo Mondadori
“Sono andato al Pronto soccorso diverse volte con problemi digestivi e crisi di vomito. Ogni volta lo stesso copione: codice verde e dimissioni con la prescrizione di un ansiolitico. Allora mi sono sottoposto a una gastroscopia e mi è stato diagnosticato un tumore allo stomaco. Posso denunciare i medici?”
Franca D., Parma
“Si, perché i sanitari del Pronto soccorso non hanno compiuto o disposto che fossero effettuati i necessari esami che avrebbero consentito una corretta, e soprattutto tempestiva, diagnosi della tua patologia”, risponde Paola Tuillier, avvocato del Foro di Roma.
“Lo ha ribadito più volte anche la Corte di Cassazione: l’errore diagnostico, e quindi la responsabilità medica, si configura non solo quando, in presenza di uno o più sintomi di una malattia, i sanitari non riescono a inquadrare il caso clinico o giungono a una diagnosi erronea, scatta anche quando omettono di eseguire o di disporre qualsiasi cosa sia utile alla diagnosi, come nel suo caso.”
“La responsabilità dell’errore ricade sia sui medici del Pronto soccorso sia sull’ospedale, che risponde a titolo contrattuale nei confronti del paziente dell’operato dei propri medici dipendenti, dei professionisti e degli ausiliari non dipendenti di cui si avvale. Rivolgiti perciò a un avvocato, che sottoporrà subito il tuo caso a un medico legale in grado di quantificare anche l’entità del risarcimento dei danni (patrimoniali e non) conseguenti al ritardo diagnostico di cui sei stata vittima. Ricorda però che, prima di avviare il giudizio civile di risarcimento, è previsto per legge un tentativo di accordo (si chiama mediazione tra le parti).”
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