La signora E.M a seguito di esami ecocolordoppler ed una ecografia tiroidea da cui emergeva una patologia nodulare alla tiroide si sottoponeva a un intervento chirurgico di tiroidectomia totale a seguito del quale insorgeva un’importante disfonia per paralisi della corda vocale. A causa dell’errore nell’operazione di tiroidectomia anche a distanza di anni dall’intervento la signora E.M presentava una voce ancora bitonale che la obbligava a sforzarsi per rendere comprensibili le sue parole.
E’ stato instaurato un giudizio perché l’iniziale proposta transattiva risultava non proporzionata al danno subito dalla signora E.M ed è stata rifiutata. In giudizio i consulenti nominati dal giudice hanno riconosciuto l’errore operatorio nell’intervento di tiroidectomia e il giudice ha formulato una proposta conciliativa di risarcimento e la signora E.M ha visto riconosciuto il suo danno e ha ottenuto un risarcimento in linea con le tabelle adottate dal tribunale di Milano
In seguito all’intervento programmato di Tiroidectomia per gozzo multi nodulare insorgeva nella signora E.M una importante disfonia con voce bitonale, che i sanitari, stando ai dati testimoniali forniti dalla stessa perizianda, avrebbero ritenuto sintomo di un normale decorso post operatorio. Trascorso circa un mese dall’intervento la signora E.M si recava a visita e attraverso un esame fibrolaringoscopico veniva certificata la presenza della disfonia e attribuita tale condizione alla paralisi della corda vocale vera di sinistra nonché all’associato deficit della corda vocale vera destra. Tale condizione, immutata sino ad oggi, non appare più suscettibile di alcun miglioramento e la periziando presenta tuttora difficoltà fonatorie con voce bitonale.
Le lesioni nervose, come quella verificatasi nel caso della signora E.M, sono eventi prevedibili, in mancanza di una adeguata preparazione del campo operatorio, di una specifica protezione del sistema vascolo-nervoso in tale sede e, di conseguenza, sulla possibilità di evitare lesioni delle strutture presenti nel collo adottando particolari cautele, le attuali menomazioni della integrità psicofisica del paziente devono intendersi integralmente riconducibili all’operato dei sanitari in oggetto che ebbero a porre in essere l’intervento chirurgico di tiroidectomia.
La terapia chirurgica delle patologie tiroidee e paratiroidee deve essere considerata disciplina delicata e non scevra da complicanze. Tuttavia la sua pratica è da considerarsi ormai routinaria in centri di riconosciuta eccellenza, da parte di chirurghi esperti e dediti all’approfondimento dei vari aspetti connessi a questo tipo di patologie. Le complicanze della chirurgia alla tiroide, che in mani esperte si verificano in percentuali estremamente ridotte (1% circa), sono essenzialmente legate: ad una possibile emorragia postoperatoria, alla lesione dei nervi laringei (superiori e inferiori) oppure ad un danno delle paratiroidi. L’emorragia postoperatoria si verifica in genere nelle prime 24 ore postoperatorie ( il 75% delle quali nelle prime 12 ore) e del tutto eccezionalmente oltre le 24 ore.
Le lesioni dei nervi laringei sono più gravi se si verificano a carico dei laringei inferiori (ricorrenti) rispetto ai superiori. La lesione di un ricorrente determina la paralisi in posizione paramediana della corda vocale omolaterale con conseguente disfonia (alterazione del timbro della voce) e riduzione dello spazio respiratorio. Se la lesione interessa entrambi i ricorrenti la paralisi di entrambe le corde vocali determina una riduzione tale dello spazio respiratorio da rendere necessario eseguire una tracheotomia (apposizione di una speciale cannula nella trachea) per permettere al paziente di respirare. Se la continuità del nervo non è interrotta, la paralisi ricorrenziale è in genere transitoria e la funzione viene ripresa in tempo variabile (comunque qualche mese), a seconda della capacità rigenerativa del nervo e della lunghezza del tratto da rigenerare. Se la continuità del nervo è interrotta la paralisi è definitiva, ma esistono tecniche microchirurgiche ricostruttive che, pur non assicurando la ripresa di una motilità normale, restituiscono alla corda vocale paretica un tono e un trofismo che permettono un adeguato compenso da parte della corda contro laterale sana. Sotto un profilo prettamente clinico la lesione del nervo laringeo inferiore, detto comunemente ricorrente, può essere transitoria o permanente, monolaterale o bilaterale. La corda vocale innervata dal nervo lesionato rimane, transitoriamente o permanentemente, paralizzata in posizione semichiusa (proprio come nel caso in esame) con modificazione del tono della voce che è indebolito e bitonale. In buona sostanza, per tale tipologia di interventi, il rischio di lesione del ricorrente è tanto banale quanto noto, ma è proprio quando il rischio è noto, prevedibile e prevenibile che maggiore deve essere l’attenzione posta al fine di evitare tali evenienze, adottando perciò ogni misura adeguata a prevenirlo.
Ebbene nel caso della signora E.M , tenuto conto della descrizione dell’intervento chirurgico, appare evidente come nessuna particolare cautela sia stata adottata nella protezione del nervo ricorrente in oggetto, tanto da non predere coscienza dell’accaduto, né tanto meno annotare l’evento avverso occorso. Sicchè la comparsa di una disfonia durante il post- operatorio, mai presentatasi prima, come confermano gli accertamenti successivi, era da ricondursi ineludibilmente all’intervento di tiroidectomia.
Sussiste dunque, nel caso di specie, un inconfutabile nesso di causalità tra l’intervento chirurgico, la paralisi della corda vocale vera sinistra e il deficit ovalare in adduzione della corda vocale vera di destra. Appare dunque assai evidente stabilire con criteri di certezza che, se fosse stata posta in essere la giusta attenzione durante l’intervento in oggetto, e quindi fossero stati applicati quei criteri di base, ossia la prudenza, la diligenza e non da ultima la perizia, senza alcun dubbio la correlazione causale degli eventi non sarebbe stata quella accorsa nel caso di specie che, in definitiva, consiste, purtroppo nella lesione del nervo laringeo ricorrente di sinistra.
Sicchè, tenuto conto delle considerazioni svolte circa la prevedibilità di simili lesioni nervose, in mancanza di una adeguata preparazione del campo operatorio, di una specifica protezione del sistema vascolo-nervoso in tale sede e, di conseguenza, sulla possibilità di evitare lesioni delle strutture presenti nel collo adottando specifiche cautele, le attuali menomazioni della integrità psico fisica del paziente devono ritenersi integralmente riconducibili all’operato dei sanitari in oggetto che ebbero a porre in essere l’intervento chirurgico di tiroidectomia.
Come riportato nell’estratto del parere medico l’intervento di tiroidectomia richiede particolari cautele nella protezione del nervo ricorrente per evitare lesioni allo stesso e per la signora E.M non furono adottate in sede operatoria le cautele necessarie con conseguente disfonia per lesione del nervo laringeo