Intervista all’Avvocato Paola Tuillier di Diritti del Paziente pubblicata sul settimanale “Starbene” gruppo Mondadori.
“Il parto è stato difficoltoso e, alla fine. il mio bambino è nato con l’aiuto del forcipe, riportando una compressione del nervo facciale. I medici mi assicurano che è un problema reversibile. A distanza di 2 settimane dalla nascita, però, il bambino non muove bene metà della faccia. Se il problema permane, posso rivalermi sul ginecologo che mi ha fatto partorire?”
Marta, Brindisi
“In genere, quando il forcipe viene usato in maniera corretta, il neonato non subisce danni“, risponde Paola Tuillier, avvocato del Foro di Roma.
“Solo se viene utilizzato in modo sbagliato, le lesioni possono essere permanenti. Quello subito dal tuo bambino, però, è un trauma da parto che può avere diverse origini: può essere davvero la conseguenza di un uso improprio dello strumento ostetrico, ma anche l’effetto di una compressione del nervo facciale con il tuo osso sacro, mentre la testa del bambino si trovava nel canale da parto”.
“La prognosi di guarigione è eccellente, con recupero totale entro qualche settimana. Se tuo figlio però non dovesse migliorare, puoi rivalerti sul ginecologo che ti ha fatto partorire, ma prima devi far visitare il piccolo da un medico legale (assistito da un ginecologo), in modo che possa esprimere un parere sull’operato del collega presente durante il parto“.
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